Scuola

Gli allievi del Magrini studiano i cambiamenti climatici a Gemona

Il clima è un fattore che dipende, in modo complicato, da numerose variabili. Confrontando le opinioni dei più importanti climatologi e studiosi del fenomeno, gli studenti hanno scoperto che ancora non c’è accordo scientifico nell’individuare in modo univoco le cause dei cambiamenti climatici che si osservano sul pianeta, e che il loro studio ha confermato anche per Gemona, ma si sono ugualmente posti in modo spontaneo e naturale una domanda: l’uomo e i suoi comportamenti non c’entrano proprio nulla?

All’interno del progetto “Fare scienze”, che attiva la collaborazione tra scuole di diverso ordine e grado del Gemonese nell’insegnamento delle discipline scientifiche, gli studenti della quinta B, indirizzo Piano Nazionale Informatica, del Liceo Scientifico “Magrini” hanno studiato e analizzato le serie storiche dei dati di temperatura e pioggia rilevati dalla stazione meteorologica di Gemona. Si tratta di rilevazioni che coprono un arco temporale di più di settant’anni (dal 1938 al 2010) per quanto riguarda la temperatura e di quasi novant’anni (dal 1923 al 2010) per i dati pluviometrici.

Inutile sottolineare l’importanza e la rilevanza di un’analisi che si basa su così lunghe serie storiche: l’enorme mole di dati è stata analizzata utilizzando procedure e programmi messi a punto dagli studenti che hanno consentito l’elaborazione di grafici consultabili on line al sito www.liceomagrini.it.

I risultati emersi dallo studio confermano a livello locale quanto emerge nel rapporto dell’ Intergovernmental Panel on Climate Change (Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico) in merito ai cambiamenti climatici a livello globale ed evidenziano che anche a Gemona si sta assistendo a quella che può essere chiamata una “estremizzazione” del clima.

Analizzando le temperature massime giornaliere nei settant’anni oggetto di indagine si scopre, infatti, un aumento medio di ben 2 gradi (grafico 1) nella media annuale delle temperature massime. Tale aumento è ancora più evidente se si considera il numero di giornate calde: se infatti prendiamo in considerazione i giorni in cui la temperatura ha superato i 30° C, scopriamo (grafico 2) che erano in media meno di dieci negli anni Quaranta del secolo scorso, mentre sono diventati più di quaranta negli ultimi anni.

Ma l’estremizzazione del clima riguarda anche il numero di giornate fredde: se infatti consideriamo i giorni con temperatura minima sotto i meno 5°C, rileviamo (grafici 3 e 4) che il loro numero era in media inferiore a cinque negli anni Quaranta, mentre ora ha superato i dieci. Quindi estati più calde e inverni con minime più basse.

Anche l’analisi dei dati pluviometrici ha portato a conclusioni simili, che ci permettono di confermare ulteriormente l’estremizzazione del clima nel nostro territorio. Se infatti non è variata di molto la media del quantitativo di pioggia caduto a Gemona negli ultimi novant’anni, sono variate la modalità e la distribuzione temporale dei fenomeni piovosi: aumentano i periodi di siccità e contemporaneamente aumentano in media i giorni con forte piovosità, cioè quelli in cui cade un quantitativo di pioggia superiore agli 80 millimetri (grafico 5).

Il clima è un fattore che dipende, in modo complicato, da numerose variabili. Confrontando le opinioni dei più importanti climatologi e studiosi del fenomeno, gli studenti hanno scoperto che ancora non c’è accordo scientifico nell’individuare in modo univoco le cause dei cambiamenti climatici che si osservano sul pianeta, e che il loro studio ha confermato anche per Gemona, ma si sono ugualmente posti in modo spontaneo e naturale una domanda: l’uomo e i suoi comportamenti non c’entrano proprio nulla?

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