Il racconto che vi facciamo sentire riguarda i primi ricordi di Dante, quando frequentava la scuola elementare. Alla morte del padre a 38 anni interruppe lo studio e iniziò a lavorare nei cantieri come manovale. Aveva 12 anni.
Dopo quattro anni di duro lavoro Dante si trova con una solida preparazione professionale come muratore e fa queste considerazioni che ritengo di grande attualità: “Sono stato molto orgoglioso e riconoscente a Dio che da povero orfano quale ero, e senza nessuna raccomandazione o protezione, a ritrovarmi a 18 anni con in mano un mestiere” .
Che ne dite?
La figlia Noemi così ricorda il padre che ha pôc gjoldût, tra il lavoro fuori paese e la lunga malattia consumata presso ospedali distanti da Gemona.
Tra le pieghe dell’intervista Naomi mi racconta che andava a raccogliere legna in Glemine per scaldare la povera casa, sopratutto per il papà ammalato. E suo padre che le diceva “no sta puartâ iu dut chel peis che tu restis piçiule”
A breve uscirà il numero on line.