Se il calcio è l’oppio del popolo, permetteci allora questa deliziosa sensazione di intorpidimento, questa alienante voglia di abbracciare gli sconosciuti che ci stanno vicini durante il ballo di tacchetti colorati della nostra nazionale e alla fine dello spettacolo miracoloso dei guanti di Julio Cesare, l’imperatore eterno e vero della squadra del Flamengo.
La vittoria di oggi ci emoziona specialmente perché è stata durissima, così come il “si dice e ridice” sui mondiali, le azioni violente, le paure, le incertezze sul futuro.
Che allegria! Roba da matti!
Vai Brasil!