“A quelli che non sono brasiliani, e sappiamo che durante la Coppa accadono alcune manifestazioni “puntuali” mostrate dalla stampa internazionale, offriamo una spiegazione. Quest’anno è anno di elezioni e il governo attuale risveglia la furia della classe media brasiliana, principalmente a causa del Borsa Famiglia, un aiuto finanziario dato alle famiglie che vivono in estrema povertà. Quelli che sono contrari al programma affermano che il beneficio è di stimolo al “far niente” e alla moltiplicazione dei poveri in Brasile dato che “il figlio del povero” è ancora un altro candidato a ricevere l’aiuto del governo. La soluzione di quelli che criticano il programma è semplice e, come mai la nostra “stupida presidente”, una delle donne più influenti al mondo, non ci ha mai pensato prima! Bastava “dare lavoro” invece di distribuire “l’elemosina”! Domandano ancora se è giusto mantenere chi non vuole lavorare. È lecito e onesto guadagnare senza lavorare? Curioso notare che chi la pensa così non critica con lo stesso odio gli alti guadagni, non critica i rendimenti delle applicazioni finanziarie basati sul debito pubblico federale, le applicazioni di borsa e dei fondi di investimento… Ricchi che guadagnano senza lavorare o che traggono profitto dal sudore degli altri e non vengono considerati vagabundos. Come si fa a capire?
E se la Coppa sarà ben vista dal mondo? E se il Brasile vince i mondiali in Brasile? Ci sarà un’onda di nazionalismo a permeare il campo della politica con conseguenze certamente favorevoli al governo del Partito dei Lavoratori. Per questo motivo, lo scorso anno abbiamo avuto alcune manifestazioni contro la realizzazione della Coppa in Brasile. A mio parere, realizzate da persone di discutibile sensatezza.
Quando investimenti pubblici e privati erano già stati fatti, che cosa speravano? Con il prezzo degli alberghi già saliti alle stelle, con i viaggi organizzati già pagati dai turisti, con le squadre che avevano già prenotato i posti di allenamento… Dopo tutto ciò, che cosa volevano con l’hashtag “Não vai ter Copa?” Desiderare che niente funzioni? Con quale obiettivo?
Gran parte di questo gruppo anti coppa è lo stesso che si è mobilitato nelle manifestazioni dell’anno scorso con lo slogan “il gigante si è svegliato”, dando l’idea di un Brasile come un Godzilla ubriaco. Vediamo dei giovani mobilitati per cambiare il paese. Che bello! Che bello! Ci accorgiamo che c’è nella gioventù brasiliana, una voglia di trasformazione e un’acuta sensibilità per la storia. Comunque, è necessario che tutti noi approfittiamo del momento per “imparare” dalle dinamiche della storia che stanno fluendo al di sotto dei fatti più evidenti, trasformati dai media in “opportunità” e adeguandone l’andamento ai suoi propri interessi. Che cosa vuol dire “Non ci sarà la Coppa?”. A questo punto del campionato contribuisce a qualche miglioramento? Dolce illusione di quelli che dicono che adesso con l’internet il popolo non viene più manipolato ed è beninformato…
C’è un grande movimento che tenta di spargere la rabbia e l’odio. La campagna è così evidente che se uno si mette la maglietta del Brasile nei giorni di partita, viene chiamato alienato, stupido, conformista perché gli piace il calcio e fa il tifo per la nostra Seleção. Non si sono resi conto quelli che ci offendono, del fato che tra lo sperare che le cose vadano bene per la nostra Seleção e l’essere d’accordo con le truffe che persistono e devono essere combattute, c’è una grande differenza. Perché far sembrale uguali le due cose? Questo fa migliorare il paese?
Mah…
Chi è contro la Coppa dice che il nostro paese ha altre priorità e sperano che l’evento sia un fiasco. Fiasco per chi? Per la Germania? Per l’Italia? Per gli Stati Uniti? Per il Giappone? Per la Francia? Ma dai! Se leggessero le notizie internazionali, potremmo discutere seriamente sul termine “sviluppo”. Purtroppo pensano che i problemi del Brasile siano stati causati dalla Coppa e peggioreranno con la Coppa?
I manifestanti gridano che qui abbiamo bisogno di ospedali e di scuole e no di stadi. Gli proponiamo allora alcune domande? Perché non hanno urlato prima quando siamo stati scelti per ospitare i mondiali? Sarebbe stato ottimo se questi patriotas avessero agito sette anni fa, quando il Brasile si è candidato. Quello era il momento giusto per tentare di impedire la Coppa e le sue spese, vero? Perché tacquero? Dico che è perché non sanno che il 70% delle spese con la Coppa non è stato usato nella costruzione degli stadi. La maggior spesa della Coppa non è con gli stadi. Chi la pensa diversamente è disinformato e disinforma gli altri. Dicono che l’obiettivo sia quello di truccare il paese con lavori urbani, aeroporti, sicurezza pubblica e così via. Rispetto chi veramente si preoccupa della realizzazione dell’evento e di come verrà condotta. Questa è anche una delle mie preoccupazioni. Riconosciamo che la questione sia molto complessa: quanto costa il detto successo dell’evento alla popolo brasiliano? Eccellente questione poco sfruttata dalle manifestazioni che vediamo da queste parti.
Insomma, i coordinatori della copertura della Coppa nel telegiornale Jornal Nacional, esibito nell’orario nobile nella maggior rete televisiva in Brasile, la Rete Globo, che politicamente è sempre stata contro il governo attuale, sono stati orientati a trasmettere ai giornalisti ed editori l’idea della coppa e della selezione nazionale come passione nazionale, ma che le irregolarità dovevano essere denunciate e gli “ordini del giorno positivi” dovevano essere evitati, a meno che “sorgessero naturalmente”. Avete notato che i servizi che mostravano come la Coppa beneficiava determinati gruppi di persone come ad esempio i commercianti vicini allo stadio, non sono più stati mostrati? Quale sarà il motivo?
Quelli che non sono contro la Coppa ma si mostrano molto preoccupati della situazione delle scuole e degli ospedali pubblici sapranno quanto è stato investito nella salute e nell’educazione? Sapranno dire se queste spese sono intrecciate l’una all’altra? Credono che i soldi spesi con la Coppa siano stati deviati dalla Salute e dall’Educazione e fanno le bizze e affermano: “Non ci sarà la Coppa!”
Gli ho già detto di cercare di informarsi sui soldi raccolti dai contributi del governo federale brasiliano nel 2013, 2012 e 2011, di osservare che la parte destinata all’educazione e quanto è stato ripassato agli stadi e ai municipi attraverso il Fundeb (Fondo di Manutenzione e Sviluppo dell’Educazione di Base e della Valorizzazione dei Professionisti dell’Educazione) per gli investimenti con l’Educazione di Base. Gli ho chiesto di fare i conti e di incrociare i dati, di valutare.
Provate a scoprire se questi che stanno per strada contro la Coppa lottano per l’approvazione del Piano Nazionale dell’Educazione, per il compimento del salario minimo nazionale dei professori, per la fissazione di percentuali più elevate e progressive del finanziamento pubblico per la salute e per la regolamentazione più solida dei piani di assistenza alla salute. Provate a scoprire e, nel caso troviate qualcosa, mostratemela, perché la sto cercando dall’inizio del dissenso e non ho trovato ancora nulla.”
Elika Takimoto.è Professoressa al Centro Federale di Educazione Tecnologica Celso Suckow da Fonseca (CEFET/RJ), dottoressa in Filosofia, Master in Storia, Laureata in Fisica. Autrice del libro “História da Física na Sala de Aula” (Storia della Fisica in Classe” e del blog “Minha Vida è um Blog Aberto” (La mia vita è un blog aperto) http://elikatakimoto.wordpress.com dove scrive cronache, racconti, poesie e opinioni personali su “quello che capita”, su quello che ne ha voglia.