Molti lo amano per il suo modo di fare spontaneo e schietto, lo stesso animo che muove quella sua mano che ha riempito, nel corso degli anni, i libri con le sue parole, con le sue poesie.
Altri non lo conoscono, o per meglio dire lo conoscono poco. Molti lo ammirano, altri trovano modo di scovare la critica anche dove è difficile trovarla.
In ogni caso, non si può non parlare di Leonardo Zanier, poeta friulano originario di Maranzanis, a Comeglians nel 1935. Nella sua vita non ha solo scritto parole meravigliose ma è stato un sindacalista attivo e vigoroso, uomo di ingengo che ha portato innovazioni e idee nuove che poi sono diventate dei modelli condivisi da tutti (come ad esempio l’idea dell’albergo diffuso come metodo per rivitalizzare un borgo intero, come avvenuto nella sua Carnia).
Martedì 10 novembre è stato ospite di Pense e Maravee a Gemona.
La sala Consigliare di Palazzo Boton si è riempita velocemente, tutti in trepidante attesa di ascoltare quell’uomo seduto accanto alla poltrona che durante i normali consigli comunali, spetterebbe al sindaco. Quasi intimorito dalla pomposità della sala e dalla distanza che quelle sedute mettevano tra lui e il pubblico, abituato com’è, ad essere un comunicatore spontaneo e diretto, amante del contatto con le persone.
Accompagnato per mano da Giuseppe Marini, molte volte ha trovato modo di fare ‘di testa sua’ lasciando cadere quella mano che Marini gli tendeva, per camminare con le sue gambe, e raccontare così, attraverso le poesie, quello che più ci teneva a dirci.
Una serata spontanea come lui, fatta di imprevisti belli, dove Zanier ha voluto coinvolgere anche Alessandra Kersevan (KappaVu edizioni, presente in sala con alcuni dei libri che Zanier ha pubblicato con lei) nella recita cantata di una delle sue poesie.
Qui sotto possiamo rivedere il momento.
Successivamente è intervenuta anche l’attrice Emma Montanari che ha concluso il racconto della poesia con la sua recitazione.
Molti i temi trattati da Leonardo Zanier: immigrazione, confini, identità ma anche temi più personali, come la scomparsa dell’amata moglie Flora, sua compagna per più di 40 anni, che racconta nell’ultimo libro ‘Il dolore e la grazia’ (Media Edizioni, 2015).
Una serata intensa e ricca di emozioni vere e genuine, come quel friulano che sa di terra, vivo, capace di mantenere dentro di sè quell’affetto fanciullesco che Zanier fa rivivere, ogni volta si ha il privilegio di sentirlo recitare le sue poesie.