Maglietta azzurra, i suoi ricci ribelli, quello sguardo pieno di introspezione. Si è presentato così il cantautore Niccolò Fabi ai ragazzi del LAB, per l’incontro previsto dal titolo ‘Costruire una canzone, tra parole e musica’ di ieri sabato 6 agosto, presso la Casa dello Studente.
Ragionando anche quest’anno sui temi di paesaggio e gusto, questa cinquattraquattesima edizione del Lab (Laboratorio Internazionale della comunicazione www.labonline.it) ha riunito a Gemona 70 studiosi provenienti da 33 paesi diversi, che trovano a Gemona terreno fertile per lo scambio culturale, e l’apprendimento della lingua italiana (e perché no, anche friulana). Fabi, cantautore, produttore e polistrumentista ha alle spalle ben 9 progetti discografici 1 raccolta e numerose e importanti collaborazioni artistiche, la più recente quella con i compagni e amici Max Gazzè e Daniele Silvestri. Negli anni ha inoltre continuato a lavorare sul rapporto tra parole e musica sia in termini performativi con appuntamenti all’interno di rassegne culturali che in chiave formativa, è attualmente docente all’interno della scuola Officina delle arti Pierpaolo Pasolini. Impegnato nel sociale, continua attivamente la collaborazione con l’ONG Medici con l’Africa – Cuamm e recentemente ha scritto insieme al geologo Mario Tozzi lo spettacolo “Musica Sostenibile”, che ha il fine di comprendere e divulgare le tematiche ambientali, spesso dimenticate.
Più che una lezione su come si costruisce una canzone per lui, quello di ieri è stato un dialogo libero di parole, racconti antichi e presenti, viaggi fisici e mentali. Accanto a lui la voce e la delicatezza di Linda Ovena (Speaker radiofonica, una delle voci di Radio Capital, collabora con il LAB da diversi anni, con la sua bottega radio) che lo ha preso per mano e accompagnato all’interno del suo mondo.
Si è parlato del suo ultimo album ‘Una somma di piccole cose’ (uscito il 22 aprile 2016, si è da subito piazzato al primo posto delle classifiche, restandoci per diverse settimane), e di come le canzoni per lui, rappresentino delle premesse più che delle conclusioni. Ma si è parlato anche di progetti sostenibili, volontariato, e del suo prossimo tour.
- foto di Martina Andenna
- foto di Martina Andenna
- foto di Martina Andenna
Ultimo album scritto in solitaria, realizzato in due mesi, in presa diretta fuori Roma, nella semplicità del salotto di casa. In quell’intimità sua, così confortevole e ostile al tempo stesso. Fabi ha spiegato ai ragazzi del Lab, cosa sia la canzone per lui, e di come le influenze musicali siano cambiate negli anni, arrivando ad essere quelle di oggi.
«Parlo dell’intimità, non racconto il mio intimo, ma nelle canzoni uso un linguaggio intimo, vado agli atomi delle cose.» Racconta ai ragazzi del LAB che lo ascoltano silenziosi e attenti. E questa intimità così sua e profonda la si ascolta nel suo tono di voce mentre scherza, la si ritrova nelle parole in musica e la si vede crearsi come un sogno che diventa reale, quando imbraccia la chitarra e ci regala i suoi brani. Cinque canzoni che in 10 minuti ripercorrono il presente e il suo passato in musica ‘Una somma delle piccole cose’ dall’omonimo album, ‘filosofia agricola’ (Una somma di piccole cose, 2016) ‘una mano sugli occhi’ (Una somma di piccole cose, 2016), ‘Facciamo finta’ (Una somma di piccole cose, 2016) e quella forse più celebre, una delle più care al suo pubblico: ‘Costruire’ (Novo Mesto, 2006).
«Le influenze musicali che si ritrovano in questo album sono quelle più acustiche tipiche degli ambienti nordici. Ci si lascia influenzare dal momento, dal emotività. Le influenze musicali sono come cuscini emotivi su cui è bello appoggiarsi.» Continua Fabi.
Niccolò esprime i suoi paesaggi interiori non senza difficoltà, certo, ma è qualcosa di intrinsecamente legato a lui, che fa parte del suo modo di essere, una sua particolare predisposizione naturale. E’ capace di giocare con la malinconia e viverla gli consente di contemplare la gioia (quando capita che si arrivi a viverla). Lui stesso dice di essere bravo a farlo, se mai esistesse una Lonley Planet dell’interiorità, lui sarebbe un Cicerone perfetto.
«Scrivere una canzone è come sfogliare un carciofo» magari li paragone non è uno dei più poetici ma rende bene l’idea. Nel carciofo si tolgono le foglie più dure e ispide fino ad arrivare al cuore che è tenero e delicato. E per lui scrivere una canzone significa proprio questo: andare al cuore delle cose.
Diverse le domande che gli sono state fatte dai ragazzi del Lab, dalle più complicate, come quale fosse la sua canzone preferita, alle più particolari sul come si sia avvicinato alla musica, fino ad arrivare a cosa sia per lui il successo.
Fabi ha risposto interessato e divertito, ringraziandoli per il calore con cui è stato accolto, spiegando che per lui la soddisfazione di essere amato e seguito dal pubblico, come ogni soddisfazione personale, rappresenti in assoluto il successo più grande.
Ascolta il live di ‘Una somma di piccole cose‘ e di ‘Costruire’:
Il tour europeo di Fabi partirà a fine ottobre, toccando città come: Oxford, Londra, Amsterdam, Bruxelles, Vienna e molte altre. Tutte le info e le date del tour sul sito ufficiale di Niccolò Fabi.
Oggi Niccolò Fabi terrà un concerto evento (gratuito) al rifugio Gilberti, sul monte Canin, all’interno della rassegna musicale ‘No borgers Music Festival‘ organizzato dal Consorzio di Promozione Turistica del Tarvisiano, Sella Nevea e Passo Pramollo. Maggiori info qui.