Vogliamo ricordare Giulio Regeni attraverso il racconto di chi l’ha conosciuto, Mauro Meroi, professore alle medie dell’Istituto Comprensivo di Gemona.
Ho conosciuto Giulio quando frequentava la scuola media a Fiumicello dove insegnavo in quel periodo. Eravamo sul finire degli anni ’90 e Fiumicello già da alcuni anni era un paese molto attivo con tante iniziative che coinvolgevano anche la scuola: per esempio era già stato istituito il Consiglio Comunale dei ragazzi ed era presente un gruppo teatrale molto vivace che proponeva ogni anno una Rassegna di spettacoli in cui la scuola aveva parte attiva. Giulio è stato uno dei primi ragazzi ad essere eletto sindaco e lo ricordo ancora nel ruolo di protagonista nella versione teatrale del Piccolo Principe. Ecco, così era Giulio, come forse tutti noi lo immaginiamo guardando le foto che conosciamo: un ragazzo solare, semplice, presente dove c’era qualcosa da fare, vivace, intelligente, buono: a scuola, certo, con una marcia in più, lo si capiva subito perchè aveva grande facilità ad imparare ed era naturale per lui impegnarsi: ”ci arrivava”, come si dice, senza fatica.
Non sono rimasto stupito, perciò, di saperlo prima al Liceo classico a Trieste e poi impegnato in studi sempre più complessi che lo hanno portato fino a Cambridge. Il papà di Giulio, con cui condivido la passione per la musica, ama passare qualche serata a suonare buona musica con gli amici ed è stato proprio in una di queste serate con l’amico e collega Bruno, ora assessore nel comune di Fiumicello, che è stato raggiunto da quella notizia assurda e incomprensibile, incredibile, impossibile, inaccettabile da chi sta vivendo una vita semplice e buona com’era la sua ma anche quella di suo figlio Giulio.
La mamma ha voluto vederlo ed ha avuto la certezza, da subito, di cosa e di come era successo al suo ragazzo…
Entrambi, ora, sono impegnati in conferenze, dibattiti, innumerevoli incontri con tante persone. E’ forse l’unico modo che hanno per poter sopravvivere a questo immenso dolore.
Anche noi, ci siamo organizzati con l’unico obiettivo di non mollare, di non permettere che le cose scivolino via tra una partita di calcio e un reality show “da quattro soldi”.
Il nostro impegno per Giulio è continuare a chiedere per sapere, per pretendere verità. Venerdì 12 febbraio, lo stesso giorno dei funerali di Giulio, l’Ente di promozione turistica dell’Egitto in Italia ha inaugurato a Milano la nuova milionaria campagna pubblicitaria in vista della prossima stagione estiva. Una campagna particolarmente importante per rilanciare le sorti dell’economia e del PIL nazionale dopo la strage del 31 ottobre, quando un aereo russo fu abbattuto con centinaia di persone a bordo. Abbiamo pensato di scrivere a tutte le sedi diplomatiche egiziane in Italia che boicotteremo la loro principale risorsa economica fino a quando non avremo VERITA’ E GIUSTIZIA per la morte di Giulio Regeni. Migliaia di messaggi sono stati inviati e la risposta che ci stanno dando è che loro sono estranei ai fatti.
Ma in questa vicenda nessuno può girarsi dall’altra parte perciò noi continueremo.