Ambiente

Un canale da impermeabilizzare. No grazie

Le nefasti pratiche di cementificare canali (vedi la roe di glemone), rettificare i corsi dei fiumi è stata molto diffusa negli anni 70, 80, 90. Alcuni progetti sono ancora in essere. Uno riguarda il nostro territorio.

Il CIPAF aveva appaltato l’impermeabilizzazione del canale che porta i reflui depurati dalla zona industriale  nella acque di risorgiva che scorrono tra i boschetti ripariali che si affacciano al fiume tagliamento.

Il circolo locale aveva proposto  la redazione di una variante, che dia adeguato spazio ed importanza alle opere di  fitodepurazione, sostitutive almeno in parte, della posa dei pannelli impermeabilizzanti. Con la presenza di aree fitodepurative si attenua significativamente l’impatto ambientale, tenendo conto che il territorio è anche Sito di importanza comunitaria ed area tutelata come prato stabile, e, nello stesso tempo, nel caso di un malaugurato cattivo funzionamento del principale si ha un’area di riserva depurativa, cosa non ottenibile con la semplice impermeabilizzazione.

Sembra che il CIPAF abbia approvato la variante depositata da Legambiente comunicandola  in provincia. La Provincia ha delegato alla Regione qualsiasi decisione in merito.

Nel merito sentiamo quello che dice il Presidente del Circolo di Legambiente, Sandro Di Bernardo.

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