La ciclovia Alpe Adria, quando sarà ultimata, collegherà Salisburgo a Grado. Dal confine è realizzata la tratta fino a Resiutta; a sud è stato da poco inaugurato il collegamento Palmanova – Grado. Ci sono delle novità per la prosecuzione dei lavori a valle di Resiutta? E’ stato deciso il percorso?
Il tratto Resiutta – Moggio, che si svilupperà lungo la ex ferrovia pontebbana attraversando per gran parte le esistenti gallerie ferroviarie, si ritiene che verrà realizzato nell’autunno del 2015 da parte della Comunità montana. Il percorso sarà dotato di una adeguata illuminazione, e prevede anche la messa in sicurezza delle gallerie per garantire un transito senza pericoli.
Il tratto Moggio – Carnia dovrebbe continuare lungo la vecchia ferrovia, quale prosecuzione naturale del percorso Tarvisio – Resiutta che si snoda attraverso la strada ferrata. E’ in corso una valutazione delle criticità di ordine geologico, in quanto potenzialmente esiste il pericolo di dissesti, che in parte è stato attenuato con la realizzazione di alcune opere paramassi. Qualora non emerga la necessità di una difesa idrogeologica particolarmente impegnativa sotto l’aspetto finanziario, la Provincia di Udine potrà dar corso alla realizzazione dell’intervento. In caso contrario la ciclovia si snoderà lungo la strada Moggio Campiolo Carnia.
Nel Comune di Gemona da alcuni mesi è disponibile un breve tratto di ciclabile che collega via dei Pioppi con il Centro studi. L’intenzione è di far proseguire la ciclabile a nord in direzione Venzone e a sud in direzione Artegna. Ci può aggiornare sullo stato di avanzamento dei lavori?
Il sistema ciclabile che interessa Gemona e i Comuni limitrofi si è avviato con la costruzione del percorso Via Dante – Centro studi; da qui prosegue verso nord fino a Venzone toccando Ospedaletto, attraversando la zona del lago Minisini per poi immettersi nel sedime della ferrovia abbandonata fino a raggiungere Venzone lungo la viabilità campestre. Attualmente il lavoro è in fase di esecuzione e in alcuni mesi questa infrastruttura “soft” potrà essere utilizzata da tutti coloro che amano le due ruote a pedali.
Verso sud in direzione di Artegna, in attesa di poter realizzare la ciclovia il cui progetto prevede che attraversi via dei Pioppi per raggiungere Godo e le campagne retrostanti, imboccando poi la dismessa ferrovia per arrivare lungo le strade interpoderali ad Artegna. In attesa di reperire le risorse finanziarie per dar attuazione alle previsioni progettuali, si indirizzeranno i cicloamatori lungo la viabilità esistente, cercando di tutelarli dal traffico motorizzato con dispositivi di segnalazione e guidarli attraverso le strade con limitato carico veicolare, attraversando il guado sul torrente Orvenco che fa da confine tra Artegna e Gemona.
Queste tratte locali anticipano il percorso della ciclovia Alpe Adria o sono tratte autonome?
Originariamente il tracciato ufficiale della ciclovia Alpe Adria si sviluppa sulla sponda destra del Tagliamento in condominio con la viabilità comunale e provinciale; peraltro la presenza di una ciclovia che ha una sede propria potrebbe far sì che diventi di fatto il tracciato più seguito e apprezzato.
Per concludere rispetto ai progetti in cantiere quali sono le criticità che lei intravede e che possono ritardare la realizzazione di queste importanti opere di mobilità e di promozione del turismo sostenibile?
In questi tempi reperire finanziamenti rappresenta un ostacolo all’attuazione delle iniziative programmate. Inoltre la pesantezza degli adempimenti burocratico-autorizzativi concorre a rallentare l’iter realizzativo. Ritengo comunque che il sistema delle ciclovie, se coordinato con una valorizzazione e promozione in chiave turistica dei luoghi attraversati, possa trovare riscontro anche nella programmazione dei finanziamenti europei, tenuto conto della valenza strategica che le greenways hanno nel sistema di mobilità nei Paesi del Nord Europa.