Ambiente

La Roe di Glemone

Come mai 900 anni fa ci si mise a costruire un’opera cosi imponente per quei tempi e per le possibilità della Gemona di allora? Con la roggia iniziamo una serie di articoli dedicati alla conoscenza delle acque nel Gemonese, anche dal punto di vista storico e del loro utilizzo.

Presa-lago

Presa della Roggia sul Tagliamento.

Quando i primi uomini arrivarono nella zona di Gemona probabilmente essi scelsero per abitarvi la zona del castello prima, Godo ed Ospedaletto poi, in quanto luoghi riparati dalla aree soggette ad inondazioni dei torrenti che scendevano dalle montagna e soprattutto dal Tagliamento che scorreva libero. Le prime opere quindi, furono sicuramente quelle sia di controllare i corsi d’acqua, principalmente il Tagliamento, sia di bonificare la parte paludosa (Bofignis, Palût), attraverso la formazione di roste e canali, contribuendo così a determinare una delle prime formazioni del paesaggio operate dall’uomo. Man mano poi che la comunità si è sviluppata, oltre all’acqua per uso alimentare, si è visto che l’acqua poteva diventare fondamentale anche per altri molteplici scopi quali: fornire forza motrice; irrigare i campi; trasportare cose, servizi ludici, ecc.

A Gemona questa idea andò a formarsi verso l’anno mille con la costruzione dal 1106 al 1200 circa della prima opera storica che conosciamo: la roggia, che è ancora funzionante. La roggia ha la presa sul Tagliamento a nord dell’abitato di Ospedaletto, all’altezza del Cuel di Dreos. Nello stesso periodo venne costruito anche un primo tratto della rosta sul Tagliamento, come difesa dalle piene.

Come mai 900 anni fa ci si mise a costruire un’opera cosi imponente per quei tempi e per le possibilità della Gemona di allora? Innanzitutto cerchiamo di capire quali vantaggi ha comportato la costruzione della roggia. In quel tempo, il primo grande vantaggio fu quello di avere acqua corrente con la possibilità di utilizzare la forza motrice per la macinazione dei cereali e la lavorazione del ferro. Lungo la roggia, infatti, sorsero una serie di mulini e battiferro. Altro grande vantaggio fu quello di avere la possibilità di usare acqua potabile per abbeveraggio di animali (e di persone), senza scavare pozzi, considerando che l’acqua del Tagliamento, a quel tempo, tralasciando i periodo di piogge intense, non era inquinata. L’acqua inoltre veniva utilizzata per altri utilizzi domestici (lavare i panni) come denotano ancora numerosi lavatoi presenti e ancora visibili, e infine, irrigare i campi vicini alla roggia stessa. E’, questa, della Roggia, la prima grande opera che modifica radicalmente l’intera pianura del Gemonese. Il Tagliamento è costretto a fluire più a ovest per effetto di sponda verso Braulins, l’area agricola si espande fino alla linea dell’attuale ferrovia e porta alla formazione della borgata di Plovie, del Borgo Mulino e di altre costruzioni (magazzini, ricoveri agricoli). Avere molini ed aree irrigue coltivabili significava, in quel tempo, ricchezza per il comune e per tutti gli abitanti ricordando che il Friuli era coperto per la maggior parte da praterie e boschi.

Chiusino

Chiusino che controlla il passaggio tra Roggia ed il condotto carsico che conduce al lago di Ospedaletto.

La roggia poi serviva per raccogliere in maniera ordinata le acque di Gemona quali il Vuaiat (che ora s’immette all’altezza di via Praviolai), Salconat, Grideule, Riul Stuart, Riul Petri, Macile, Paiute. La roggia infine ha fatto per secoli da controllo di livello per il vicino lago Minisini collegato tramite un canale carsico e regolato da una chiusa posta subito dietro la chiesa di Ospedaletto.

Ricordiamo che la pendenza naturale del territorio, partendo da Ospedaletto fino alle colline moreniche di Buja è quasi costante e pari a circa lo 0,05-0,1% e questo favorisce l’irrigazione per scorrimento che ha iniziato a svilupparsi con la costruzione della roggia ed ha permesso la costruzione di una serie di mulini, battiferro in ragione di uno ogni circa due metri di salto utile. Ricordiamo che da Ospedaletto a Godo ci sono circa 30 m di dislivello.

Mulini a Gemona. Interessante notare come la differenza di quota dei mulini lungo la roggia è di circa 2 m e questo fa si che ci sia una potenza disponibile di 20-30 kW sufficiente per una buona macinazione, ed ora per ottenere una piccola centralina elettrica

 

Tipologia località Quota (m) Potenza (kW) Utilizzo attuale
Mulino Cocconi Borc dal Mulin 206 20-25 museo
Battiferro Via Battiferro 204 20 solo salto
Mulino Venturini disore Via Praviolai 198 20 Solo salto
Mulino Venturini disot Via Tagliamento 196 20-25 Solo salto
Mulino Cozzutti Via Loreto 194 20-25 Mulino elettrico
Mulino Rosute Vicolo del Bodolo 192 25 Solo salto
Battiferro Via della roggia 190 25 Solo salto
Mulino di Godo Via della roggia 187 25 Mulino elettrico
Mulino di San Giovanni Via Paludo 183 distrutto
Altri mulini        
Il Mulinat Via Glemine distrutto
Il mulin (sul Rai) Via Buja distrutto

 

I mulini sulla Roggia  sono stati in funzione fino a poco tempo fa ed ora sono rimasti solo 3 di cui due sono azionati da motori elettrici (Cozzutti, Godo) ed uno ha una funzione didattico museale (Cocconi). D’altra parte visto la possibile portata della roggia (1400 l/s) ed il recupero di quasi otto salti (anche se sono decadute le concessioni) si potrebbe ottenere, utilizzando sistemi a vite di Archimede, una potenza di circa 150-200 kW. Dal punto di vista energetico oltre a questi salti ci sono quelli sul canale Ledra-Tagliamento (centrale Edipower di via della Turbina, via Osoppo e via Marsure e centrale Fantoni presso l’attuale Pittarc con circa 500-600 kW di potenza cadauno) e, inoltre una nuova centrale in località Sclusets (dove si forma il fiume Ledra) di circa 70 kW. D’altra parte a compromettere la funzione della roggia c’è anche stato un intervento che, pur contemplato tutte le regole dell’idraulica, dal punto di vista del paesaggio e della plurifunzionalità ha causato una perdita del ruolo della roggia. Essa ora risulta scorrere, infatti, entro argini in conglomerato cementizio, funzionali sì, ma non molto belli. Essendo un opera che attraversa tutta Gemona si poteva studiare anche una funzione estetica come ad esempio il Canal du Midi in Francia. Si è cercato di rimediare a questo costruendo la pista ciclabile che collega via Dante con Ospedal Piciul. Ricordiamo che in passato la roggia aveva anche una funzione ludica in quanto alimentava pure la piscina della GIL e occupò pure un mese nei lunaris di Pre Bebo (luglio, 1945).

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