Ambiente

La ferrovia Gemona – Sacile. A che punto siamo?

La tratta ferroviaria più bella al mondo. Intervista a Davide Copetti

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Le due delegazioni

Ultimamente la tratta ferroviaria Gemona – Sacile è salita più volte alla ribalta della carta stampata e dei social. Facciamo il punto con Davide Copetti, esperto e appassionato di Osoppo.
La Regione vuole andare avanti sulla riattivazione della linea e ha chiesto  il sostegno dei Comuni. Questi ultimi si preparano a firmare un documento per formalizzare la volontà comune di riaprire la linea. Spero che il documento miri ad ottenere un vero servizio di trasporto ferroviario su tutta la linea, e non soluzioni infelici come la riapertura del solo tratto Maniago – Sacile facendo arrivare il treno fino a Gemona solo nel fine settimana o nella stagione estiva.

Davide, recentemente hai partecipato al gemellaggio fra la nostra Regione e la Provincia di Bolzano attorno al tema del trasporto ferroviario. Cosa è emerso?
Le due delegazioni hanno esposto le peculiarità dell’ offerta di trasporto soffermandosi anche sulle differenze orografiche dei due territori dalle quali derivano alcune importanti conseguenze nel modo di spostare le persone.
Interessante l’esposizione di Mariano Vettori Direttore Generale di SAD (l’azienda di TPL della Provincia di Bolzano) che ha iniziato la sua relazione citando la legge sulla difesa del Maso Chiuso.  Le politiche di  trasporto pubblico sono servite a collegare tutte le famiglie, anche quelle dei Masi attuando così una politica di difesa del territorio.  “Da noi l’esodo non esiste!” ha ribadito in più di una occasione.

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Il biglietto integrato

Altre novità emerse dalla delegazione altotesina?
Sicuramente l’abbonamento unico per tutti i mezzi della provincia (ferro, gomma e funivie). La sua durata è annuale e calibra il prezzo in base ai livelli chilometrici di utilizzo annuale, oltre la soglia massima il prezzo non sale. Curioso infine il prezzo dell’abbonamento annuale di uno studente che ammonta a soli 20 €.

E i “nostri”?
L’assessore ai trasporti Mariagrazia Santoro ha sottolineato l’importanza dei rami secchi. Ha ricordato  che proprio in queste periodo  la Regione sta valutando la riattivazione della linea Ferroviaria Gemona – Sacile con  il coinvolgimento dei comuni interessati dall’infrastruttura per la realizzazione di un progetto di sviluppo territoriale “e, non una richiesta economica per la riattivazione” precisa, come è comparso sui social. Ha concluso evidenziando la necessità di “copiare cambiando” il modello del Trentino Alto Adige, ricordando anche che le risorse disponibili nella nostra Regione sono inferiori.

L’amministratore unico Maurizio Ionico delle Ferrovie Udine Cividale, presente all’incontro, ha esposto le attività svolte dalla FUC soffermandosi sul progetto transfrontaliero Mi.Co.Tra e sulla necessità di prolungare la sua corsa che oggi termina a Udine fino a Trieste.

Cos’altro ancora avete visto?

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Uno scorcio della linea ferroviaria Merano – Malles

Nel pomeriggio le delegazioni si sono recate in visita alla sede di controllo della linea ferroviaria Merano – Malles. Questa ferrovia fu chiusa nei primi anni 90 dalle FF SS, anch’essa era considerata un ramo secco. Solo dopo la regionalizzazione del sedime e  ingenti lavori di sistemazione nel 2005 la linea venne riaperta, la gestione del servizio venne affidata a SAD. Sono previste numerose corse con frequenti fermate e un forte legame “non competitivo” fra treno e corriera basato su puntuali coincidenze. La riprogettazione e riattivazione ci è stata raccontata dall’ing. Roberto Carollo presidente del Museo Ferroviario di Campo Marzio e manager dei lavori della ferrata della Val Venosta. Il rifacimento delle rotaie ha visto l’applicazione di nuove tecnologie come le traversine a “Y” che permettono l’utilizzo della lunga rotaia saldata anche nei tratti di curva molto accentuati, questa soluzione trova applicazione in altri stati europei ma non è ancora adottata dal gruppo Ferrovie dello Stato.

Insomma un c’è po’ della nostra Regione nel trasporto ferroviario altotesino?
Si. E’ anche grazie al know how dei nostri esperti che la Merano – Malles è oggi un grande successo, una sfida vinta! Infatti sono stati stanziati ulteriori fondi diretti all’elettrificazione della linea, i treni diesel non sono piú in grado di trasportare i numerosi utenti e turisti.

Per concludere …..
Da questa esperienza, che ho vissuto con gli occhi del pendolare, ho notato come l’azione altoatesina nei confronti del trasporto pubblico sia diretta alla reale intenzione di spostare le persone su tutto il territorio offrendo un sistema di trasporto realmente integrato e sostenibile. Alcune di queste soluzioni potrebbero essere importate dalla nostra Regione a costo zero, come per esempio il miglioramento delle coincidenze fra i treni che fermano nella stazione ferroviaria di Carnia e le corriere che partono verso Tolmezzo.

Questo gemellaggio deve però ispirare la Regione e tutti i livelli di governo del territorio per riattivare il servizio ferroviario sulla ferrovia Pedemontana. Credo si possa agire senza strafare, costruendo un modello di esercizio proporzionato alle esigenze del territorio e allo stesso tempo in grado di stimolare uno sviluppo di quest’ultimo. Limitarsi, dicendo che “noi non siamo il Trentino” evidenzia una rassegnazione dei nostri amministratori che evidentemente non credono in un trasporto pubblico in grado di risolvere i problemi di mobilità o forse, semplicemente non sono capaci di porre in essere una progettualità che possa portare nuove forme di sviluppo non solo sulla carta.

La foto in copertina e dei fratelli Di Leno.

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