Ambiente

Idroelettrico selvaggio

L’eccesso e il caos delle concessioni per la derivazione dell’acqua per la produzione di energia elettrica a beneficio del business e a danno dell’ambiente e delle comunità locali.

Il torrente Palar

Il torrente Palar

Un’elevata quantità di concessioni di derivazione e di relative centraline idroelettriche caratterizza attualmente l’alto bacino del fiume Tagliamento. I dati esistenti dimostrano chiaramente come esista un’evidente “saturazione di idroelettrico” e di conseguenza di come sia indilazionabile adottare un’adeguata forma di governo del settore.

Grafico

Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente 2012 – Tematiche ambientali in primo piano nel Friuli Venezia Giulia” – ARPA FVG

 

Nel 2012 erano 196 le richieste per nuove concessioni a derivare, ovvero a prelevare acqua per la produzione di energia idroelettrica; se tutti venissero autorizzate e realizzate, si avrebbe un incremento di nuovi impianti superiore all’80%. Se da un lato risulta doveroso incoraggiare lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili, dall’altro non si possono trascurare gli impatti ecologici dovuti alle forti alterazioni idro-morfologiche che l’idroelettrico comporta.

Richiesta di moratoria
Il 31 marzo scorso numerosi comitati in difesa dell’acqua e dei fiumi hanno organizzato una conferenza stampa per chiedere alla Regione l’immediato blocco delle concessioni per nuove centraline idroelettriche, in attesa di definire regole chiare.

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