Ambiente

Come salvare le siepi di bosso!

Le siepi dissecate di bosso che si vedono di frequente nei giardini o ai bordi delle strade, sono state attaccate dalla Piralide del bosso, un insetto molto dannoso, ma dal quale ci si può difendere.

Bosso defilato dalla Piralide

Percorrendo le strade di Gemona si notano nei giardini delle case siepi di bosso completamente disseccate, senza foglie, quando invece dovrebbero avere una bella chioma verde scuro. La causa di ciò è la Piralide del bosso, un dannoso insetto giunto in Italia nel 2011, in Friuli nel 2012 e a Gemona è presente da un paio di anni.

Bosso defilato dalla Piralide

 

Sono insetti molto voraci in grado di defogliare completamente le siepi in pochissimi giorni. Si tratta di un lepidottero il cui ciclo di sviluppo comprende lo stadio di larva, crisalide e poi farfalla.

Chi compie il danno sono le affamate larve, la cui presenza va individuata subito se si vuole salvare il bosso dalla defogliazione. Le piccole larve appena nate hanno un modo particolare di mangiare le foglie, erodono solo la parte inferiore o superiore lasciando la fogliolina intera ma con dei visibili solchi chiari (come da foto).

Foglie erose dalle giovani larve

Foglie erose dalle giovani larve

 

 

 

 

 

 

 

Questo è un segnale importante che indica la presenza delle piccole larve e indica il momento in cui effettuare tempestivamente un intervento. Quando le larve crescono erodono completamente la foglia e potrebbe essere troppo tardi per intervenire.

giovane larva di piralide

 

L’adulto dell’insetto è una farfalla che in questi giorni di agosto si nota, di sera, vicino alle lampade esterne delle case, attratta dalla luce. Ha un aspetto caratteristico che la rende facilmente riconoscibile: ha un colore bianco perla con le ali contornate da una fascia marrone con due tipiche mezzelune bianche nella la parte alta del bordo marrone.

Femmina di Piralide del bosso

 

Femmina di Piralide del bosso nel periodo della deposizione delle uova

Gli adulti presenti in questi giorni, sono quelli della seconda generazione di quest’anno e hanno appena deposto le uova nelle siepi di bosso ancora sane o in quelle che comunque hanno ancora della vegetazione. In questi giorni si notano infatti le foglioline con le caratteristiche rosure delle piccole larve appena nate. E’ dunque il momento di intervenire prima che le larve crescano e procedano molto velocemente alla completa defogliazione delle piante.

Il mio consiglio è di effettuare un trattamento con il Bacillus thuringensis varietà kurstaki o varietà aizawai; è innocuo per l’uomo e per l’ambiente ma molto efficace verso questo insetto. E’ un prodotto che si trova nelle rivendite di prodotti per l’agricoltura, per il giardinaggio, nei vivai. Si può irrorare senza particolari protezioni con semplici spruzzatori. L’importante è bagnare bene le foglie in tutti i lati della siepe, anche all’interno. Le piccole larve mangiando le foglie ingeriscono il bacillo, si ammalano, smettono subito di nutrirsi e nel giro di due-tre giorni muoiono. Questo trattamento va ripetuto dopo 5-6 giorni in quanto nel frattempo saranno state deposte altre uova e nasceranno nuove piccole larve.

Dopo questa fase è probabile che l’insetto compia un’altra generazione dopo la metà di settembre, ripetendo dunque il ciclo adulto-uova-larve e si renderà pertanto necessario un nuovo intervento. Essendo l’insetto di recente arrivo non è ancora prevedibile con certezza il suo comportamento in funzione dell’andamento climatico stagionale. L’importante è tenere d’occhio le piante per rilevare subito l’eventuale presenza delle piccole larve.

Le larve nate a settembre non si incrisalidano subito ma passano l’inverno nascoste negli involucri sericei dentro la chioma della pianta. A fine marzo, inizi aprile riprendono a nutrirsi ed è questo il momento più importante nel quale intervenire. Eliminando queste larve, sempre con il Bacillus thuringensis, si impedisce all’insetto di compiere i cicli successivi ottenendo in questo modo i migliori risultati e riducendo di molto le infestazioni estive.

Che fare delle piante completamente defogliate?
La prima cosa importante da sottolineare è che il bosso completamente defogliato non è morto! Non va quindi tagliato alla base e non vanno effettuate pesanti potature. Le piante rigermoglieranno e si può eventualmente intervenire, se necessario, con una leggera spuntatura della chioma al solo scopo di ripulire la pianta e rendere tutte le sue parti accessibili ai futuri trattamenti.

Come tutti gli insetti che giungono in un ambiente nuovo hanno una facile diffusione e producono una consistente popolazione, in questo caso causando molti danni al bosso. Normalmente dopo pochi anni l’insetto incontra nemici naturali che ne riducono la popolazione entrando in un equilibrio che dovrebbe ridurne la dannosità. In attesa che ciò avvenga non eliminiamo i nostri bossi, in quanto sono piante a crescita molto lenta e con gli accorgimenti che ho cercato di illustrare si possono salvare e ridare loro la bella chioma che abbellisce i giardini anche d’inverno.

(foto: Marco Iob)

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