Ambiente

Argor e il progetto del Carbon footprint

Gli sviluppi del progetto Carbon e Water footprint evidenziano l’inconsistenza e l’opacità di queste iniziative. In questo articolo pubblichiamo tutti i documenti e gli atti che ricostruiscono la vicenda.

AlgolArgor, il Cavaliere d’Argento della costellazione di Perseo, avrebbe scritto una Carta adottata dal Consiglio Comunale di Gemona nel 2010. Almeno così si evince leggendo il verbale del Consiglio comunale del 26/09/2012.

Il potere di Argor risiede nel temibile scudo di Medusa della sua armatura, che tramuta in pietra chiunque lo fissi anche solo per pochi secondi.

In realtà si tratta della Carta Aalborg, dal nome della città danese dove fu approvata la Carta delle Città Europee per uno sviluppo durevole e sostenibile, quella effettivamente approvata nel 2010.

Con il Consiglio Comunale del settembre 2012 prende il via il discusso progetto del Carbon footprint (Impronta di carbonio). E parte molto male, non certo per Argor sul quale ci scherziamo sù. Tale progetto viene presentato dal Sindaco come l’evoluzione del già affermato progetto Gemona città dello sport a cui verrà affiancato il programma del “benstare”. Riportiamo le parole del Sindaco dal verbale di quel Consiglio comunale:

“Il progetto riguardante il “benstare” è a carattere ambientale, è un progetto che non ha precedenti nella nostra Nazione; è unico. E’ un progetto però che ha precedenti in altre nazioni. (…) E’ un progetto che pari pari è stato ripreso da me personalmente da un Comune francese e che, ripeto, in Italia non ha precedenti, (…) Questo progetto è diciamo così, un progetto a carattere ambientale che va a quantificare la carbon footprint, che io francamente non sapevo cos’era.”

Se il Sindaco non sapeva che cosa fosse la carbon footprint, bastava lo avesse chiesto, ad esempio, alle associazioni locali che da anni si occupano di ambiente. Oppure avesse dato un’occhiata ai progetti che numerosi Comuni, anche friulani, realizzano per la riduzione delle emissioni di carbonio.

Avrebbe potuto far parte ad esempio del Patto dei sindaci (www.pattodeisindaci.eu) i cui firmatari si impegnano ad attuare i Piani d’azione per l’energia sostenibile nei loro territori, al fine di tagliare le emissioni di CO2 di almeno il 20% entro il 2020. A questo patto aderiscono, ad oggi, 5.719 Comuni piccoli e grandi di tutta Europa.

Avrebbe potuto visionare il lavoro fatto dal Comune di Udine culminato nel Piano energetico del 2009 che comprendeva anche un Bilancio delle emissioni di CO2. Avrebbe potuto confrontarsi con numerose altre esperienze innovative in materia di riduzione delle emissioni. Invece no! il Sindaco ha trovato l’ispirazione per un progetto unico nella Nazione! Megalomania? Fini diversi dalla difesa ambientale? Può darsi. Anche l’aurea di affidabilità e di istituzionalità attribuita al progetto con la firma dell’accordo siglato l’8 febbraio 2013 con il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini è venuta meno con le indagini avviate a carico del Ministro.

Le risposte del Sindaco alle interpellanze del gruppo Scelgo Gemona non fanno altro che confermare l’opacità e l’inconsistenza di questo progetto.

Il progetto prevede 5 tappe, a oltre 2 anni dall’avvio, come spiegato nella risposta del Sindaco, siamo ancora alla Fase 1 – passo A, ovvero non è stato compiuto ancora il primo passo.

Insomma, sembra che Argor, il Cavaliere d’Argento della costellazione di Perseo, si sia adirato per essere stato nominato invano e con il suo incantesimo abbia pietrificato questo progetto.

In realtà non è proprio così in quanto oltre ai 163 questionari volontari pervenuti finalizzati al rilevamento delle emissioni è stata realizzata una attività di comunicazione e marketing affidata alla società REM, che ci è costata circa 50.000 euro. Questa attività era in realtà prevista nelle fasi conclusive del progetto al fine di comunicare i risultati raggiunti.

Ma che cosa ha comunicato la società REM se il programma non ha compiuto ancora il primo passo? Questa è una delle contraddizioni più evidenti di questo progetto! Tutti noi siamo consapevoli dell’importanza della comunicazione al giorno d’oggi, ma anche 50.000 euro sono oggi molto importanti e francamente ci sembrano troppi per un progetto “diciamo così a carattere ambientale”, che non è quasi ancora iniziato, considerando anche che l’attività è stata affidata alla società che ha curato sondaggi elettorali per la lista del Sindaco.

Pense e Maravee è intervenuta più volte si questo argomento, in questo articolo pubblichiamo tutti gli atti disponibili che ricostruiscono l’intera vicenda. Invito tutti a leggerli a inviarci i loro commenti, soprattutto coloro che riusciranno a capire che cos’è, a che cosa serve e quali benefici porterà a Gemona questo progetto.

Articoli correlati:

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– Acqua, CO2 e “benstare”. Ripercorriamo la storia del progetto “Carbon footprint”

Atti e documenti:

– 10 domande al Sindaco
– Interpellanza 03_10_2014
– Risposta Sindaco

1_Delibera Consiglio Comunale 26_09_12
2_Delibera Giunta 183_2012
3_Preventivo_REM
4_Determina 884 2012 1° Contratto_REM + FATTURE
5_Nota del MIN_AMB_trasmissione protocollo
6_Delibera Giunta 1 2014 Approv. accordo
7_Determina 991_2014 2° Incarico REM e Fattura8 Report_ambiente_gemona
8 Trasmissione “Report” di_RAI 3  (a pag 12 intervista al Sindaco Urbani)

 

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