Le temperature medie di 14,68 è la più elevata da quando si effettuano misurazioni e le piogge cadute hanno superato i 3.500 mm (i dati riportati in tabella sono del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale di Udine e dall’OSMER dal 2000 in poi).
Anno | T° medie | Anno | Pioggia mm |
2014 | 14,68 | 2014 | 3.538 |
1994 | 14,41 | 1937 | 3.104 |
2000 | 14,23 | 1960 | 3.083 |
2011 | 14,19 | 1934 | 2.957 |
1949 | 14,06 | 1965 | 2.855 |
1943 | 14,05 | 1051 | 2.763 |
1945 | 14,00 | 1987 | 2.680 |
1999 | 13,99 | 1935 | 2.639 |
2013 | 13,94 | 1996 | 2.601 |
1946 | 13,91 | 2010 | 2.592 |
Grafo 1. andamento delle temperature medie annuale nel periodo 1938 – 2014)
Grafo 2. Confronto tra le piogge del 2014 e le medie mensili degli ultimi 90 anni. Si nota chiaramente che nei mesi di gennaio, febbraio e novembre 2014 le precipitazioni sono state eccezionali e di gran lunga superiori alla media (stazione meteo di Gemona).
Considerazioni collaterali
L’aumento delle temperature globali si riflette anche a Gemona. L’effetto serra inizia a dispiegare i suoi effetti percepibili anche dalle persone di una certa età. Negli anni 60, inizio anni 70 la neve era presente tutto l’anno “tas glacieris” dietro Cjampon, in Stalis un prato era chiamato “campo sciatorio” e al Rifugio Gilberti sul Canin d’inverno era bandita la pioggia. Oggi la neve in Cjampon d’estate non c’è più, il campo sciatorio è diventato un archeotoponimo e in inverno può piovere anche al Gilberti. Anche il paesaggio vegetale sta cambiando: l’ulivo avanza e così pure le specie termofile per lo più esotiche, diverse infestanti o portatrici di malattie.
Ognuno di noi produce in media in un anno (statistiche nazionali) 8 tonnellate di anidride carbonica; stiamo vomitando in atmosfera l’energia fossile immagazzinata nel sottosuolo dalla natura in centinaia di milioni d’anni. Il tutto in un batter di ciglia. E tutto questo lo chiamiamo progresso.
Come fermare questo processo che amplificherà enormemente i problemi già in essere (accesso alle risorse, disuguaglianze, profughi ambientali, accaparramento delle risorse scarse strategiche, mercato delle armi …)?
Perchè di fronte a tante evidenze scientifiche ci voltiamo dall’altre parte? Dove vogliamo andare? Dove sta il bandolo della matassa che, conosciuto e condiviso, può innescare un cambiamento importante e garantire un futuro alle prossime generazioni?